giovedì 14 agosto 2014

Chi può dire che ciò che viviamo all’interno della nostra anima non sia reale?

Emily Dickinson aveva venticinque anni quando decise di estraniarsi dal mondo e di rinchiudersi nella sua camera, dalla quale non uscì mai più.

Era convinta che con la fantasia si potesse ottenere tutto, persino la felicità, nonostante la sua solitudine. Al momento della sua morte vennero scoperte nella sua camera 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, contenute tutte in un raccoglitore.

Fra loro, alcune delle più belle poesie d’amore di tutti i tempi. Eppure lei l’Amore non lo aveva mai conosciuto nella realtà.

Quindi, chi può dire che ciò che viviamo all’interno della nostra anima non sia reale?

Solo perché gli altri non vedono, non vuol dire che non esista.

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