giovedì 5 gennaio 2017

Mi sento sempre felice sai perché?

William Shakespeare diceva: Mi sento sempre felice sai perché?
Perché non aspetto niente da nessuno; aspettare sempre fa male. I problemi non sono eterni, hanno sempre una soluzione, l'unica cosa che non ha rimedio é la morte. Non permettere a nessuno di insultarti, umiliarti o abbassare la tua autostima. Le urla sono lo strumento dei codardi, di chi non ragiona.

Incontreremo sempre persone che ci considereranno colpevoli dei loro guai, e ognuno riceve ciò che merita.

Bisogna essere forti e sollevarsi dalle cadute che ci pone la vita, per ricordarci che dopo il tunnel oscuro e pieno di solitudine, arrivano cose molto buone "non esiste male che non passi al bene".
Per questo godi la vita perché é molto corta, per questo amala, sii felice e sempre sorridi, vivi solo intensamente per te stessa e attraverso te stessa, ricorda:

Prima di discutere... Respira
Prima di parlare... Ascolta
Prima di criticare... Esaminati
Prima di scrivere... Pensa
Prima di ferire... Senti
Prima di arrenderti... Tenta
Prima di morire... VIVI!!

La relazione migliore non é quella con una persona perfetta, ma quella nella quale ciascun individuo impara a vivere, con i difetti dell'altro e ammirando le sue qualità.

Chi non dà valore a ciò che ha, un giorno si lamenterà per averlo perso e chi fa del male un giorno riceverà ciò che si merita.

Se vuoi essere felice, rendi felice qualcuno, se desideri ricevere, dona un poco di te, circondati di brave persone e sii una di quelle.

Ricorda, a volte quando meno te lo aspetti ci sarà chi ti farà vivere belle esperienze!

Non rovinare mai il tuo presente per un passato che non ha futuro.

Una persona forte sa come mantenere in ordine la sua vita. Anche con le lacrime negli occhi, si aggiusta per dire con un sorriso, STO BENE.

venerdì 30 dicembre 2016

Perciò odio il capodanno

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è Capodanno.

Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

Dicono che la cronologia è l’ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch’essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell’età moderna. E sono diventati così invadenti e così fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 0 il 1492 siano come montagne che l’umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Così la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa la film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.

Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.

(Antonio Gramsci, 1° Gennaio 1916, l’Avanti!, edizione torinese, rubrica “Sotto la Mole”)

venerdì 29 agosto 2014

L'abbraccio

La durata media di un abbraccio tra due persone è di 3 secondi.

Ma i ricercatori hanno scoperto qualcosa di fantastico.

Quando un abbraccio dura 20 secondi, si produce un effetto terapeutico sul corpo e la mente.

La ragione è che un abbraccio sincero produce un ormone chiamato "ossitocina", noto anche come l'ormone dell'amore.


Questa sostanza ha molti benefici sulla nostra salute fisica e mentale, ci aiuta, tra l'altro, a rilassarci, a sentirci al sicuro e calmare le nostre paure e l'ansia.

Questo meraviglioso tranquillante è offerto gratuitamente ogni volta che si prende una persona tra le nostre braccia, che si culla un bambino, che si accarezza un cane o un gatto, che si balla con il nostro partner, che ci si avvicina a qualcuno o che si tiene semplicemente un amico per le spalle.

martedì 19 agosto 2014

La vera scienza ha sempre inizio con una domanda sgradita

Tutte le principali conquiste della nostra era sono nate dall'essersi posti delle domande provocatorie.

La vera scienza, che non teme l'esplorazione degli oscuri passaggi della nostra ignoranza, ha sempre inizio con una domanda sgradita, anche se non c'è alcuna prospettiva di una risposta immediata, e anche se la risposta minaccia di rovesciare ciascuna delle ultime credenze a noi tanto care.

giovedì 14 agosto 2014

Chi può dire che ciò che viviamo all’interno della nostra anima non sia reale?

Emily Dickinson aveva venticinque anni quando decise di estraniarsi dal mondo e di rinchiudersi nella sua camera, dalla quale non uscì mai più.

Era convinta che con la fantasia si potesse ottenere tutto, persino la felicità, nonostante la sua solitudine. Al momento della sua morte vennero scoperte nella sua camera 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, contenute tutte in un raccoglitore.

Fra loro, alcune delle più belle poesie d’amore di tutti i tempi. Eppure lei l’Amore non lo aveva mai conosciuto nella realtà.

Quindi, chi può dire che ciò che viviamo all’interno della nostra anima non sia reale?

Solo perché gli altri non vedono, non vuol dire che non esista.

venerdì 25 luglio 2014

Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.

La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ”Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?“

In realtà chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo.

Non c'è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

-Nelson Mandela

lunedì 21 luglio 2014

Non fermarti all'apparenza

Non fermarti all’apparenza,
combatti il tuo stesso pregiudizio andando a fondo nella conoscenza dei fenomeni che ci circondano.

Nulla succede per caso, tutto ha un senso.

Se un evento ti sembra inspiegabile prova a cambiare la prospettiva da cui lo guardi.

Troverai tanto male nel mondo, non posso negarlo.

Ma incontrerai anche gente che pensavi diversa solo perché la società a cui appartieni ti ha annebbiato la vista con tabù e preconcetti.

Allora fidati meno del sentito dire e di più del tuo istinto delle tue sensazioni e soprattutto, della tua esperienza diretta.

Anton Vanligt