domenica 21 dicembre 2008

Tutto scorre come un fiume

Diceva Eraclito, più di duemila anni fa, che non ci si bagna mai due volte nella stessa acqua di un fiume. Dicevano i Greci sempre più di duemila anni fa che l’ "adunaton", l’impossibile per eccellenza, è che ciò che è avvenuto possa non essere avvenuto.

Ogni nostro istante non è mai uguale all’altro e noi non siamo mai gli stessi da un istante all’altro, da un tempo all’altro. Tutto cambia dentro e fuori di noi anche se non sempre riusciamo a percepire questo continuo cambiamento.

La cosa più appariscente di noi, il nostro corpo, da un istante all’altro è sempre diverso e noi viviamo in questa continua diversità e di questa continua diversità.

In noi nasce e muore qualcosa in ogni momento della nostra esistenza ed in ogni momento noi non siamo più quello che eravamo un momento prima, il nostro corpo è cambiato, la nostra mente è cambiata, il nostro pensiero è un altro pensiero che lo si voglia o no.

Perdiamo cellule del nostro corpo perdiamo neuroni del nostro cervello che non torneranno mai più, perdiamo ricordi sommersi da altri continuamente sorgenti che si sovrappongono pronti anch’essi a sparire nel nulla, nel vuoto della nostra memoria e gli stessi che crediamo di conservare sono diversi da un momento all’altro.

Per quanto grande sia quello che noi chiamiamo memoria, essa non è mai capace di trattenere fermare per un attimo il nostro continuo divenire.

Tutti gli eventi sono continuamente mutevoli come il paesaggio che ci corre via veloce da un finestrino di un treno e del quale ben poco riusciamo a trattenere.

sabato 6 dicembre 2008

Alle volte basta un niente

Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta.
Si è anzi felici, di cose del genere. Felici. E potrebbe non finire mai.
Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu. Tac.
Alle volte basta un niente. Anche solo una domanda che affiora.
Basta quello.

Alessandro Baricco - Oceano mare