Non sono triste.
Si che lo sei.
Non è quello, mi ha detto. Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare.
Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
Io sto aspettando, mi ha detto.
Cosa?
Sto aspettando di fare ciò per cui sono nato.
~~~~~~
- Lo sai come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico?
- Non ci ho mai pensato.
- Io si.
1 commento:
Fare ciò per cui siamo nati.Che grande dilemma.O fare ciò che vorremmo fare che,giocoforza la vita non ci permette di fare.E allora aspettiamo,aspettiamo per cogliere l'attimo.
Molto riflessive queste parole.
Un salutone
Master
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