Misurava sette piedi (circa tre metri). La sua alta statura ricordava la gru (l’uccello simbolo della longevità). Il suo viso era allo stesso tempo rettangolare e arrotondato, i suoi occhi e lo sguardo erano colmi di bontà.
La sua barba si rizzava furiosamente come un’alabarda. I capelli erano intrecciati in una crocchia puntata in cima alla testa. D’estate e d’inverno indossava una tunica di fibre di bambù tessuta in un solo pezzo. Teneva in mano un piumino di crini di cavallo. Poteva percorrere mille li (circa
Andò a rifugiarsi in un monastero della montagna Sseu-Tchouan per fortificarsi con la meditazione. In seguito visse sulle montagne di Chan-Si e di Hou-Pei.
Ovunque andasse studiava e si intratteneva sui libri sacri con gli abitanti del paese, senza mai stancarsi di conversare e di discutere. Un giorno, durante una meditazione che era durata molte ore, udì il canto straordinario di un uccello e, guardando dalla finestra, vide un uccello appollaiato su un abete che fissava con occhi penetranti il suolo, dove un serpente drizzava la testa verso il cielo, e i loro sguardi si affrontavano.
L’uccello cominciò a cantare ancora più forte e scese verso il serpente per cercare di attaccarlo. Il serpente si spostò leggermente per evitare le ali dell’uccello, e questo ritornò sull’albero per ricomporsi un istante. Ridiscese e attaccò di nuovo. Il serpente si mise a danzare gioiosamente e si trasformò in un cerchio!
Quando Chang San-fong volle contemplarli ancora una volta, vide che entrambi erano scomparsi. Allora Chang San- fong capì che questi giochi erano un’immagine in cui vedere la forza e la debolezza, la concentrazione e la dispersione dell’energia, l’ombra e la luce.
E fu così, dice la leggenda, che Chang San-fong inventò il Tai Chi Chuan.
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