lunedì 4 novembre 2013

Il giorno più bello...

Il giorno più bello? Oggi.
L'ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L'errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L'egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori insegnanti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L'accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L'ottimismo.

Madre Teresa

domenica 27 ottobre 2013

L'orchestra non smette di suonare

Dove c'è amore non ci sono pretese, aspettative, dipendenza.
Io non esigo che voi mi facciate felice; la mia felicità non alberga in voi.
Se mi doveste lasciare, non mi sentirei dispiaciuto per me stesso; godo immensamente della vostra compagnia, ma non mi abbarbico a voi.

Godo della vostra compagnia sulla base del non-abbarbicamento.
Non siete voi, ciò di cui godo; è qualcosa di più grande di voi e di me.
E' qualcosa che ho scoperto, una sorta di sinfonia, una sorta di orchestra che suona alla vostra presenza, ma quando voi ve ne andate,
l'orchestra non smette.
Quando incontro qualcun altro, suona un'altra melodia, altrettanto deliziosa.
E quando sono solo, continua.
Ha un grande repertorio, e non cessa mai di suonare.

-Anthony De Mello

venerdì 25 ottobre 2013

Il fluire degli eventi

Il segreto della felicità terrena è fluire con grazia insieme al cambiamento. Lascia che ogni cosa vada e venga liberamente. Tutto passa: le persone, gli eventi, il tempo la vita stessa.
Impara ad accettare gioiosamente ogni nuova esperienza.

Kriyananda

giovedì 24 ottobre 2013

Quando ho cominciato ad amarmi davvero

Com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama "rispetto".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama "maturità"...

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama "stare in pace con se stessi".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama "sincerità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso... all'inizio lo chiamavo "sano egoismo"... ma oggi so che questo è "amore di sé".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama "semplicità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo. È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo "perfezione".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l'intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione do il nome di "saggezza interiore".

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che tutto questo è "la vita".

-Kim McMillan
(ma erroneamente attribuita a Charlie Chaplin)

martedì 22 ottobre 2013

La non decisione è comunque una decisione

Che tu pensi di farcela o di non farcela hai comunque ragione.

- Henry Ford

giovedì 4 luglio 2013

L’inverno è un periodo interessante dell’anno

scrive Adjashanti...

L’inverno è un periodo interessante dell’anno. La maggior parte delle nostre ricorrenze religiose si svolgono d’inverno. È la stagione delle festività spirituali, come il Ramadan, l’Hanukkah e il Natale; anche la commemorazione dell’illuminazione del Buddha è spesso celebrata durante questo periodo dell’anno.

L’inverno è un portale sacro, un’opportunità. Le foglie cadono dagli alberi, i frutti cadono in terra, i rami si spogliano e tutto torna alle radici, all’essenza della propria natura. Non soltanto nel mondo esterno, ma anche in quello interiore si realizza una naturale messa a nudo.

L’inverno è anche il tempo delle grandi piogge e della neve. Ogni anno, le montagne della Sierra Nevada si rimpiccioliscono un po’, rispetto all’anno precedente. Parte di loro viene dilavata nei torrenti, dall’acqua che cade e ritorna alla propria sorgente, scorrendo fino ai laghi e agli oceani.

Non c’è niente al mondo che affrontiamo con più riluttanza dell’inverno spirituale. Se noi esseri umani non opponessimo resistenza allo sradicamento delle nostre identità e se ci concedessimo di sperimentare l’inverno, saremmo tutti illuminati. Se lasciamo sorgere l’inverno dentro di noi, veniamo spogliati naturalmente; è come un declino naturale.

Quando sei molto silenzioso e quieto, questo graduale distacco avviene spontaneamente.

Se non cerchi di tener nulla sotto controllo, senti che si disfano schemi mentali ed energetici, come se cadessero foglie o se scendesse la neve.

Cadono con delicatezza.

È a questo che serve l’indagine spirituale.

Domandarsi “Chi sono io?” equivale a mantenere la presenza nello spazio del non sapere e mettere in discussione tutte le proprie ipotesi e convinzioni.

sabato 27 aprile 2013

L'etica della personalità è illusoria e ingannevole


Così scrive Erich Fromm, grande osservatore delle radici e dei frutti dell'etica della personalità:

Oggi ci imbattiamo in un individuo che si comporta come un automa, che non conosce né comprende se stesso, e l'unica persona che conosca è la persona che presume di essere, il cui bla bla insensato ha sostituito la comunicazione, il cui sorriso stereotipato ha soppiantato una sana risata, e il cui senso di sorda disperazione ha preso il posto del dolore autentico.

Su questo individuo si possono fare due considerazioni.


Una è che egli soffre di difetti di spontaneità e d'individualità che possono sembrare incurabili.

Nello stesso tempo si può dire di lui che egli non differisce essenzialmente dai milioni di altri suoi simili che camminano su questa terra.

venerdì 5 aprile 2013

La crisi secondo Albert Einstein


Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle allo stesso modo.

La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso.

La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura.




E' nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce le sue sconfitte alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni.

La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.

Lo sbaglio delle persone è la pigrizia nel trovare soluzioni.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non ci sono meriti.

E' nella crisi che ognuno di noi affiora, perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza.

Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo.

Invece di questo, lavoriamo duro!

L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.