mercoledì 22 agosto 2007

Lune distorte nell’acqua

Un esercizio che ci hanno fatto fare durante la lezione di tai ji…

Ci siamo messi a coppie uno di fronte all’altro. Seduti a gambe incrociate in modo da essere cosi vicini da trovarci in posizione confortevole. Il braccio agganciato alla mano destra del “compagno”. Questa è la doppia ellisse che trasmette una sensazione di vicinanza senza produrre tensione. La mano sinistra posta a coppa sotto il gomito destro in modo che rimanga rilassato.

Bisogna concedersi il tempo necessario per abituarci al contatto con il “compagno”.

Considerando che molto spesso, abbiamo di fronte una persona con la quale non siamo in “confidenza”, all’inizio è quasi imbarazzante.

Concentrarsi, cercando di cogliere il calore e la superficie del contatto. Guardarsi l’un l’altro e cercare di amalgamare lo sguardo con il legame fisico stabilito.

Spingersi oltre la capacità di distinguere la particolare struttura del volto del compagno, la sua fronte, il colore degli occhi, il naso, la bocca… cercare la sensazione globale invece del particolare. Cercare di cogliere una sensazione dell’intera immagine.

Trattenere questa sensazione sinchè il viso che ci sta davanti non diventerà familiare, è un volto che conosciamo e che, in verità, riflette il nostro. (non è semplice… lo so)

Possiamo compiere questo stesso esperimento di fronte ad uno specchio.

Un fiore allo specchio. Proviamo a contemplare quest’immagine. Qualunque cosa passi di fronte ad uno specchio viene riflessa imparzialmente e quando essa si allontana la superficie riflettente non ne ritiene nessuna traccia.

Non vi è modo per trattenere o cancellare qualcosa.

L’immagine allo specchio serve per illustrare il principio della mente-specchio, quel “vuoto” che coglie qualunque cosa gli passi di fronte.

Se ci limitiamo a riflettere un’altra persona per quello che è, maschio o femmina, non vi sarà pregiudizio, non ci sarà possibilità di vedere qualcosa che possa generare un’autoconsapevolezza.

Si tratta di semplice riflesso. Quando qualcuno ci guarda dovremmo cercare di permettere tale tipo di apertura.

Non vi è necessità di sentirci a disagio quando gli altri ci guardano.

Pensiamo alla metafora della luna che sorge e proietta la sua immagine sulle tranquille acque di un lago. Quando la luna passa dietro una nuvola, non la vediamo più. Quando spira la brezza e la superficie del lago s’increspa saremo in grado di vedere decine di lune distorte nell’acqua.

Ma il lago non ha la volontà di nascondere o distorcere l’immagine. L’acqua, la luna, la brezza e le nuvole sono entità separate che seguono il loro flusso ed esistono autonomamente, senza nessun desiderio o necessità di affermare: “Devo fare questa cosa per me stesso, o devo farla per te”.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sapevo facessi taijiquan. Dalla descrizione dell'esercizio immagino stile Yang. Cos'era preparazione al Tui Sou?

mushin ha detto...

si... stile Yang :)
e tu?

Mushin ha detto...

Stile Chen :P

Anonimo ha detto...

più marziale quindi...
si mi piacerebbe provarlo...
:)

Anonimo ha detto...

Ciao Mu.
Grazie del passaggio.Mi fa piacere ti siano piaciuti i video.Si cerca di sfruttare al meglio lo straordinario potenziale di internet.
Questione virus:
hai per caso Nod 32 come antivirus?
Perchè succede anche a me.Sicuramente non si tratta di virus ma di qualcosa che è stato inserito nella nuova piattaforma e che il Nod 32,essendo molto sensibile lo rileva come un potenziale pericolo.Quando navigo nei blog di tiscali disattivo la funzione "imon",ovvero "internet monitor"in attesa che alla redazione risolvano il problema al più presto.
Ti abbraccio ..Master

Anonimo ha detto...

good start