La Prima è un monito. Gli esseri umani hanno bisogno d'Amore. Senza, muoiono. Le persone solitarie senza Amore rischiano da tre a cinque volte di più di morire giovani! Se a ciò si aggiunge il calo delle nascite nei paesi occidentali e il forte aumento del numero di persone che vivono da sole, bisogna riconoscere che il mondo ha bisogno di molto più Amore.
Poi viene una definizione. L'Amore è più di una forte simpatia. Non stiamo parlando di un grande affetto. L'Amore è un profondo senso di attaccamento.
Terzo, l'Amore è fatto di corrispondenza, di sottile, intuitiva sensibilità. L'amore è sempre a doppio senso. Se non lo è, non può essere chiamato Amore. Ci saranno sempre persone più brave di altre in questo, ma tutti abbiamo la capacità e il bisogno di Amare.
La Quarta verità riguarda chi e cosa amiamo. Tutti conoscono i palpiti dell'Amore romantico, ma non dimentichiamo l'Amore tra coppie che stanno insieme da anni, l'Amore nelle famiglie, l'Amore di cari amici rapporti molto diversi cui si uniscono le esperienze che amiamo.
Quinto, l'Amore richiede tempo. Per imparare a rispondere ai ritmi emotivi dell'Amore ci vogliono anni. L'Amore ha una storia. Ci dà un significato e ci rende ciò che siamo.
Infine, e forse è la verità più profonda, l'Amore non si può comandare o pretendere. Si può solo dare. Come per il potere, per avere l'amore bisogna darlo.
Sarebbero stati deglutiti dai loro passi. Perché di solito camminare è sommare dei passi, ma quello che loro due stavano facendo, lì, era sottrarli, in un calcolo esatto che periodicamente riportava allo zero. Pensò alla purezza, indiscutibile, di quel cammino alla rovescia. E per la prima volta, seppur in modo confuso, intuì che ogni movimento tende all’immobilità, e che bello è solo l'andare che conduce a se stesso.
Vista, udito, olfatto, tatto, gusto. Siamo tutti dotati di un'ampia gamma di sensi. Convenzionalmente li abbiamo catalogati come i Magnifici Cinque. Ma non dimenticate che altri sensi vitali monitorano costantemente il nostro corpo.
Abbiamo caldo o freddo? Respiriamo abbastanza ossigeno? Stiamo mettendo un piede davanti all'altro? Stiamo camminando?
I sensi umani sono straordinariamente precisi.
A quanto pare siamo in grado di accorgerci se la sicronizzazione dei nostri sensi registra uno sfasamento superiore ai 50 microsecondi. Stranamente, con l'aumentare della complessità delle nostre vite e delle nostre esperienze, tendiamo a svalutare i nostri sensi anzichè prestare più attenzione a ciò che ci dicono. Eppure sono ancora i nostri sensi a metterci in azione.
L'odore di fumo ci mette in allerta. Restare o fuggire? E i sensi ci sanno anche calmare e rasserenare. Carezzare la pelle morbida di un bambino. Respirare un'aria salmastra. La gamma dei nostri sensi è straordinaria, ancora una volta grazie all'evoluzione. Il mondo cambia costantemente. Chi ha vinto il gioco dell'evoluzione? Alzate la mano.
Risposta: chi ha risposto più velocemente al maggior numero di stimoli e informazioni. E ha vinto a mani basse. I sensi ci allertano, ci infiammano, ci avvertono, ci riempiono il cuore di gioia. Ci hanno protetto e arricchito nel corso della nostra evoluzione. Senza i sensi la nostra esistenza sarebbe insopportabilmente piatta e, in ultima analisi, impossibile.
Ogni anno all'arrivo dell'inverno stormi di uccelli migrano dall'emisfero settentrionale verso il caldo sud, percorrendo enormi distanze guidate da bussole e orologi interni contenenti corpuscoli di un minerale detto magnetite, che percepisce il campo magnetico terrestre. Durante le pause di riposo essi regolano le bussole, basandosi sulle posizioni del sole e delle stelle, nonchè su quella del nord magnetico, che si trova a 1.600 km dal polo nord.
Quando le soste sono troppo brevi gli uccelli possono perdere l'orientamento. Anche noi abbiamo un senso di orientamento innato che ci aiuta a trovare la nostra strada nella vita, ma se non ci concediamo ogni giorno dei momenti di quiete durante i quali sintonizzare tale conoscenza ed adattarla alle mutevoli circostanze, possiamo perderci come gli uccelli migratori.
Ci sono piccolissime cose nella vita che possono affascinare, una di queste è l'Haiku.
Non è una poesia vera e propria, non è un aforisma, non è un detto. È solo un semplice gioiello che raccoglie in 17 sillabe un'emozione. È un componimento dell'anima, dove tante parole non servono, agisce la delicata e quasi insostenibile leggerezza di una carezza. È raffinata l'emozione di un Haiku, come è raffinata la semplicità. La metrica è composta di 17 sillabe, ripartite in tre versi in cui due quinari si alternano ad un settenario.
L'arte dell'Haiku è nata in Giappone, ed è fiorita nel XVII - XVIII secolo, dove tanti Haiku, dotati di coraggio e determinazione, non solo in guerra, manifestavano la loro grandezza e il loro più alto prestigio nella solitudine della meditazione e nel comporre haiku alla corte dell'Imperatore.
Una poesia di Basho... Davanti al rigoglioso vilucchio Consumiamo il nostro pasto Noi che siamo solo uomini.
Davanti al rigoglioso vilucchio... Nulla di particolare: un semplice vilucchio, una pianta erbacea presente soprattutto in campi incolti. Proprio nulla di straordinario: qualcosa di estremamente ordinario... Se Basho ha davanti il vilucchio non può che stare in questa semplice attitudine mentale: tranquillamente "davanti a". Non davanti al vilucchio, ma con la mente aggrappata ai ricordi o alle fantasticherie. Grazie a questo spazio mentale, il vilucchio è fruito nel suo essere "rigoglioso".
Consumiamo il nostro pasto... Cosa fa davanti al vilucchio? Nulla. Semplicemente mangia. Cosa aggiungere? Assoluta mancanza di sforzi.
Noi che siamo solo uomini. Una cosa non facile, evidentemente, essere solo uomini. Essere svuotati di ogni contenuto, semplici, puri, puliti da tutto il resto. Se hai davanti un vilucchio e realizzi la sua presenza (è lì, proprio davanti a te!), se consumi in semplicità il tuo pasto: se sei in questo stato, non puoi che essere solo un uomo. Non c'è più il vilucchio, il pasto, il mangiare, l'essere davanti: c'è la realtà, l'unità, la presenza, l'attenzione. Il vuoto.
La mente che io amo deve avere territori selvaggi, un intricato frutteto dove le prugne cadono nell'erba alta, un fitto boschetto, magari con un paio di serpenti, una pozza la cui profondità è ignota a tutti e sentieri pieni di fiori piantati dalla mente.
Un allievo occidentale fece visita a un maestro Zen e gli chiese degli insegnamenti. Il maestro invitò l'allievo a prendere il tè, quindi gli verso una tazza. Non si fermò quando la tazza fu piena, ma continuò finché il tè non traboccò. Voleva dimostrare che se la mente di chi cerca è già occupata, non c'è spazio per la saggezza. Per vedere dentro di noi stessi dobbiamo svuotare il calice della mente.
la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena
un libro
il piccolo principe
un dilemma
se Eva non avesse mangiato la mela, che cosa sarebbe accaduto di interessante in questi miliardi di anni?
Legge di Parker
La bellezza è soltanto epidermica, la bruttezza arriva fino all'osso.
uno dei principi Zen:
L'essenza di tutte le cose é celata dai pensieri che affollano la nostra mente. Come in uno specchio coperto dalla polvere e dalla sporcizia che non può riflettere la realtà. Solo se riusciamo ad eliminare tali ostacoli potremo comprendere l'universo.
Platone...
"L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di sé non trova sonno di notte né riposa di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza."
libri alla rinfusa
"Veronika decide di morire" di Paulo Coelho
"Tecniche di seduzione" di Andrea De Carlo
"Seta" di Alessandro Baricco
"Se incontri il Buddha per la strada uccidilo" di Sheldon B. Kopp
"Psicoanalisi e buddhismo zen" di Fromm - Suzuki - De Martino