mercoledì 30 gennaio 2008

Ogni movimento tende all’immobilità

Nessuno deve credere di essere solo, perché in ciascuno vive il sangue di coloro che l’hanno generato, ed è una cosa che va indietro fino alla notte dei tempi. Così siamo solo la curva di un fiume, che viene da lontano e non si fermerà dopo di noi.

Adesso, ad esempio, è facile dire le automobili, e pensare che sia nato tutto così, d’un colpo. Ma il fratello di suo padre non aveva lavorato la terra, e prima di lui, la donna che lo aveva generato se ne era scappata con un prestigiatore che ancora tutti ricordavano perché aveva portato in paese la prima bicicletta.

Alle volte non facciamo altro che finire lavori lasciati a metà.
E iniziare lavori che altri finiranno per noi.

Lo diceva continuando a camminare, anche se ormai da un po’ aveva smesso di capire dove stava andando. Portato dai suoi passi involontari aveva preso a girare intorno a un isolato, perché una forma di inerzia prudente, forse generata dalla nebbia, l’aveva inclinato a rifiutare, a un certo punto, l’attraversamento della strada. Così, senza neanche accorgersene, aveva girato a sinistra, seguendo la sponda dei palazzi, e da lì, continuando a girare a sinistra, era come se avesse trovato una sua corsia, un riparo per le sue parole. Quando finirono il primo giro, Ultimo si ritrovò davanti a una vetrina che aveva già visto, e che mai si sarebbe aspettato di rivedere in vita sua. Ne rimase stupefatto.

Avevano camminato senza pensare, come fanno quelli che si perdono: ma la città li aveva riportati lì, come un cane pastore. Mentre suo padre tirava diritto, continuando a recitare il rosario del sangue e della terra, lui, seguendolo, cercò di capire cosa, precisamente, era successo, e perché un’inezia del genere lo aveva turbato.

Forse era la nebbia, o le storie di suo padre, ma gli venne da pensare che se avessero proseguito così, per ore, alla fine sarebbero scomparsi. Sarebbero stati deglutiti dai loro passi. Perché di solito camminare è sommare dei passi, ma quello che loro due stavano facendo, lì, era sottrarli, in un calcolo esatto che periodicamente riportava a zero.

Pensò alla purezza, indiscutibile, di quel cammino alla rovescia. E per la prima volta, seppur in modo confuso, intuì che ogni movimento tende all’immobilità, e che bello è solo l’andare che conduce a se stesso.

da Questa storia – Alessandro Baricco

mercoledì 16 gennaio 2008

Immagini ambigue

Quando osserviamo un oggetto, esiste una corrispondenza tra ciò che vediamo (con i nostri occhi) e l’oggetto reale.

Esistono però particolari figure, immagini e situazioni capaci di disorientare il nostro sistema percettivo al punto da indurlo in errore, portandolo a vedere qualcosa che nella realtà non esiste o a commettere errori di valutazione delle dimensioni, del parallelismo delle linee ecc.

Le figure ambigue o ambivalenti corrispondono a quelle immagini che possono essere lette in modi contraddittori dal nostro sistema percettivo. Questo, non essendo in grado di scegliere la soluzione corretta -soluzione che non esiste- continua a passare da una ipotesi all’altra.

Fra le immagini ambigue, questa è sicuramente la più nota: un disegno ideato dal caricaturista W. H. Hill e pubblicata nel 1915. Si intitola "Mia moglie e mia suocera".

Gran parte delle persone vedano inizialmente la giovane e bella moglie di Hill. Ma... guardatela bene e cercate il mento e la bocca della suocera rispettivamente alla base del collo e nel nastrino che lo cinge...

Se nemmeno un’immagine che ha una sua oggettività è interpretabile in modo univoco, pensiamo a cosa è la PAROLA!

La lingua sami o lappone ha quaranta parole differenti per la neve, e nessuna per la guerra...

Questione di sfumature?

mercoledì 2 gennaio 2008

Attori Ispiratori

L’ispirazione crea azione. Non è questione di gerarchia, strategia, struttura o sistemi.

È questione di persone che esprimono il loro potenziale. Di come in un’organizzazione ogni individuo supera se stesso nel perseguire un sogno unificante. Quelli che hanno il coraggio di essere ispirati e di ispirare gli altri con un sogno simile sono Attori Ispiratori. Insieme, gli Attori Ispiratori di tutto il mondo lottano affinché Niente sia Impossibile.

“Il viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo”, dice un proverbio cinese.
Non è la distanza da un mondo migliore che conta.
Il viaggio è lungo quanto noi crediamo che lo sia.
Quel che conta sono i singoli passi.

Le azioni di individui intraprendenti ispirati a fare la differenza grazie all’Amore.

da “il futuro oltre i brands – lovemarks”